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Bollette alle stelle… tipografie a rischio

Gli aumenti del costo dell’energia stanno avendo risvolti molto negativi, anche sul “mondo della carta”. Le difficoltà iniziano a monte del settore grafico, con le cartiere che sono col- pite non solo dagli abnormi aumenti di luce e gas, ma anche dalla difficoltà di reperire sul mercato le materie prime, necessarie per produrre tutti i tipi di carta e cartone.
Sul fronte delle aziende grafiche si vive una situazione a dir poco anomala: da un lato le car- tiere costrette a praticare prezzi aumentati in modo esponenziale, mese dopo mese, e i ti- pografi che li subiscono forzatamente. Fin qui potrebbe trattarsi di una normale operazione commerciale, senonché, i tipografi non riescono a trasferire sui propri clienti i rincari.

In un momento come quello attuale chi dà il lavoro (le commesse di stampati) impone la legge del più forte e – il più delle volte – rifiutano di accettare gli aumenti. La conseguenza diretta di una situazione del genere è quella di rinunciare agli utili o produrre in perdita, pur di dare lavoro ai dipendenti. Questa situazione si ripercuote anche sul mondo del libro in generale e quello dei testi scolastici in particolare, che penalizza le famiglie.

Negli ultimi 12 mesi, il costo della carta per la stampa dei giornali è cresciuto del 105%; la patinata del 62% e la carta “uso mano” per fotocopiatrici e modulistica del 21% (sono solo alcuni esempi; ma il listino, rilevato dalla Camera di commercio di Milano, segnala forti incrementi percentuali di tutti i supporti stampabili).
Che altro dire? Un intervento dello Stato a favore delle cartiere e del settore grafico in generale (tipografie, editori di giornali e stampa di imballaggi) sarebbe doveroso, per di- fendere il livello occupazionale dei lavoratori poligrafici, ma anche a salvaguardia dell’informazione. È ben noto che i giornali, fatte rare eccezioni, sono in perdita; da questa semplice considerazione si può dedurre che non è solo a rischio il livello occupazionale di un grande settore qual è quello grafico, ma anche la libertà di stampa. Gli italiani comprano sempre meno giornali, mentre l’analfabetismo cresce a dismisura.

Anche la situazione delle cartiere è molto preoccupante; le bollette per la fornitura di energia risultano quadruplicate nel giro di un anno. L’Eni, il fornitore di gas ritenuto più affidabile, non stipula nuovi contratti, rinviando a date non ben definite.
Il comparto delle cartiere conta 114 stabilimenti. La cartiera del Polesine (150 dipendenti e 115 milioni di fatturato) non riesce a trovare un contratto per la erogazione di energia; l’Eni si è defilata, dichiarando di non avere – per ora – disponibilità. Altre società forni- trici di luce e gas hanno chiesto un mese di pagamento anticipato e una fideiussione dello stesso valore. La situazione della grande Burgo non è diversa dalla cartiera del Polesine. Tutto questo è, a dir poco, preoccupante.

Roberto Fronzuti


read on • Stampare magazinen. 7/8 • 2022