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La stampa digitale ancora in crescita

  • Stampare

Pensando al suo impatto sul mercato, mi piace ricordare la presentazione della Indigo (poi assorbita da Hp) alla Drupa 2000.

In uno stand gremito, adattato a sala cinematografica, si raccontava la storia di un imprenditore che arriva a Düsseldorf per la fiera che si sarebbe aperta di lì a qualche giorno. Si accorge di aver dimenticato di portare con sé i depliant necessari per la presentazione dei propri prodotti. Il filmato inizia con lo stridere delle gomme dell’aereo che atterra a Düsseldorf.

Di lì a poco si vede l’imprenditore incredulo perché fra i suoi bagagli c’è solo la valigia con gli effetti personali, mentre i depliant sono rimasti nella sede delle sua ditta, dall’altra parte del pianeta.

L’espositore, che deve organizzare l’evento a Drupa, non si perde d’animo; contatta una tipografia digitale di Düsseldorf, alla quale fa inviare il file del lavoro e, in tempo per la presentazione, ritira gli stampati. Vi abbiamo raccontato quella che è apparsa a tutti come una rivoluzione del settore; come una innovazione tecnologica epocale del settore grafico.

Da allora sono passati 22 anni, un arco di tempo lungo il quale la stampa digitale ha fatto registrare costanti progressi. All’inizio era presa in considerazione per le micro tirature, ma con l’andar del tempo la concorrenza con la offset è divenuta sempre più serrata.
Recentemente, è stata condotta un’indagine su 1300 aziende, dislocate in Spagna, Regno Unito, Germania, Francia e Italia.

L’indagine evidenzia che il 2022 ha segnato il ritorno agli utili, dopo un 2021 molto sofferto.

In Italia in particolare, nonostante la negatività degli ultimi due anni, la stampa digitale punta su una futura espansione in termini di investimenti e fatturato. Il 40% degli intervistati si sta o orientando verso un aumento delle capacità produttive; il 28% sta valutando possibili progetti di espansione.

Roberto Fronzuti


read on • Stampare magazinen. 9 • 2022