Per la prima volta, la R.F. Comunicazione ha esposto al Salone del Libro di Torino, al padiglione 3 stand p3, dal 18 al 22 maggio.
La nostra casa editrice ha portato al Salone le collane di libri di don Chino Pezzoli, di Osmano Cifaldi e l’ultima mia pubblicazione Sulle Orme di Vico. Con la partecipazione al Salone del Libro, la R.F. Comunicazione, attiva nel campo dei periodici da 55 anni (L’Eco di Milano e Provincia, rivista Stampare, F&C Magazine e giornali per conto terzi) entra a pieno titolo nel settore librario con la distribuzione a livello nazionale dei propri titoli.
Il Salone del Libro è una manifestazione diventata molto popolare, che quest’anno ha continuato la sua ascesa, registrando un pubblico di oltre 230.000 visitatori; sono grandi numeri per una fiera settoriale. A Milano si è cercato di imitare la rassegna del libro che si tiene nel capoluogo piemontese, ma senza ottenere lo stesso successo del Salone del Libro.
Nel merito della manifestazione, va detto che il Salone è divenuto un importante appuntamento culturale; un momento di incontro dove si tengono eventi su temi di attualità e la presentazione di nuovi libri e autori. Tuttavia, in termini commerciali, offre scarsi profitti. La gran parte dei visitatori non è interessata ai libri; per loro andare al Salone del Libro ubbidisce a una moda e più semplicemente alla curiosità. In alcuni giorni, le corsie del Salone sono rimaste intasate di scolaresche in modo esagerato. Intere classi, costituite anche da bambini in tenera età accompagnati dai loro insegnanti, girovagavano fra gli stand; che tenerezza! Loro non hanno alcun interesse per i libri, ma saranno stati attratti dalla gita. Si sa come sono gli scolari, piccoli e grandi sono sempre felici se non si fa lezione.
Da un punto di vista strutturale, il Salone ha dimostrato di avere gravi carenze. Nel padiglione 3, si sono formate code di oltre trecento persone per raggiungere i servizi; code che duravano tutto il giorno, ostruendo l’accesso agli stand, con grave danno per gli espositori. La situazione da un punto di vista igienico-sanitario è da denunciare con preoccupazione.
A fianco del nostro stand c’era una sala conferenze, dove si formavano code continue che ostruivano l’accesso agli spazi espositivi, che – per la cronaca – sono molto costosi. E che dire dei punti di ristoro? Sono molto cari e affollatissimi. Al padiglione 3, per prendere un caffè bisognava fare una coda di almeno 50 persone.
La considerazione finale è che ci troviamo di fronte a un grande evento, che va profondamente riorganizzato e ricostruito soprattutto da un punto di vista strutturale.
Roberto Fronzuti
read on • Stampare magazine • n. 4/5 • 2023