Dal settore dei libri arrivano ottime notizie per tutto il mondo della carta stampata: tipografie, cartiere e legatorie.
Negli ultimi anni abbiamo sempre registrato delle previsioni catastrofiche riguardo il futuro della carta stampata. Le cassandre di turno hanno annunciato ripetutamente, nel corso degli anni, la fine della carta stampata. Per fortuna le oscure profezie di chi si è dilettato a gettare pessimismo, non si sono avverate; anzi…
Rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia, la vendita di libri in Italia è aumentata del 17%; se prendiamo in esame il dato riguardante i testi stranieri, l’incremento sale al 21,7.
Il raffronto con i risultati di vendita, rispetto al solo 2022, evidenziano una crescita annuale ragguardevole del 2,5%.
Le librerie si confermano il canale d’acquisto preferito dai lettori, con una quota di mercato che supera il 50%. In diminuzione la vendita di libri online, che scende al 41,5%. Si registra un recupero della grande distribuzione (supermercati e centri commerciali) con una quota stimata al 4,7%.
Il ritratto che emerge, rispetto al recente passato caratterizzato dal pessimismo, è di una prospettiva ottima per il settore grafico. Ma il dato di incremento degli amanti dei libri è confortante, se consideriamo che negli ultimi anni siamo stati toccati dal fenomeno riguardante il ritorno dell’analfabetismo. È bello pensare che il dato commerciale che abbiamo messo in risalto, si traduce anche in una ripresa della cultura nel nostro Paese.
Con tutta probabilità, la limitazione delle nostre possibilità di movimento, negli anni del covid, ha avvicinato centinaia di migliaia di cittadini alle librerie. Al di là della pandemia, il dato di crescita della vendita di libri è costante; ci auguriamo che rimanga tale per molti anni.
Il successo del Salone del Libro di Torino dello scorso mese di maggio, con i suoi 230mila visitatori, è la dimostrazione dell’interesse del grande pubblico per il mondo della stampa.
Roberto Fronzuti
read on • Stampare magazine • n. 6 • 2023