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Fotografia, una storia dimenticata, nata 226 anni fa

  • Stampare

Tutti i giorni ci serviamo della fotografia e delle immagini; per ragioni di lavoro, ma anche per scambiare messaggi attraverso l’invio di mail o più semplicemente a mezzo whatsApp. Utilizziamo questo straordinario mezzo di comunicazione chiamato fotografia. Tutto bene? La risposta non può che essere affermativa, se consideriamo che lo scambio di immagini, videochiamate comprese, ha cambiato la nostra vita. Ma in tutto questo sorprende la mancanza di senso storico e di riconoscenza nei confronti di chi ha reso possibile tutto quanto ruota intorno alla trasmissione di immagini. La verità è che manca il senso della storia.

Joseph Nicéphore, il padre della fotografia

Nicéphore Niépce fotografia
Nicéphore Niépce

Quanti fra i giovani e meno giovani conoscono Joseph Nicéphore, cittadino francese, inventore della fotografia? Il suo nome è caduto nell’oblio. Sono trascorsi 226 anni da quando egli realizzò il primo scatto (1796). Come spesso è accaduto riguardo alle grandi invenzioni, altri scienziati hanno contribuito alla scoperta, ma la messa a punto finale è merito di Joseph Nicéphore. Il ricercatore francese stava incidendo una pietra litografica, quando comprese di essere vicino all’invenzione di qualcosa di nuovo.

Anche la tipografia, e più in generale il settore della stampa, deve il suo sviluppo all’elaborazione di testo e immagini. Cataloghi e libri fotografici sarebbero impensabili senza illustrazioni. La foto commentata dal testo ha avuto, con il passare del tempo, un ruolo sempre più importante nella diffusione dei giornali.

Parlando dell’evoluzione nella trasmissione di immagini, quanti fra i giovani conoscono il ruolo avuto dal premio Nobel Guglielmo Marconi? A lui dobbiamo la scoperta della trasmissione di parole e immagini attraverso le onde magnetiche, che ci hanno “regalato” la radio, la televisione, i cellulari e, ancor prima, il telegrafo.

Con tutta probabilità la mancanza di conoscenza è colpa della carenza formativa delle scuola, che prevede molte cose inutili, omettendo di insegnare la storia della nostra evoluzione; una storia che ci aiuterebbe a comprendere chi siamo. E che quello che abbiamo non è frutto del caso, ma del lavoro di tanti scienziati dimenticati.

Roberto Fronzuti


read on • Stampare magazinen. 11/12 • 2022